Anche quest’anno abbiamo celebrato la Festa di Don Bosco, con un ricco programma, compatibilmente con restrizioni e normative anti-Covid. È stata una festa tutta da vivere in varie tappe, nelle diverse realtà salesiane. Il via giovedì 27 gennaio presso la chiesa di San Paolo con la presentazione della Strenna del Rettor Maggiore alla Famiglia Salesiana, con suor Silvia Argiolas, fma. Domenica presso la cappella dell’istituto in via Sant’Ignazio da Laconi c’è stata la messa per famiglie e ragazzi, celebrata dal direttore don Michelangelo Dessì, mentre in serata la messa con amici, ex alunni e oratoriani.
Il cuore della festa, certamente lunedì 31 gennaio: spazio ai bambini dell’Infanzia Lieta e ai ragazzi delle Medie e dei Licei.
Molto interessante e ricco il programma per i ragazzi: “buongiorno”, attività in classe, Celebrazione Eucaristica, Olimpiadi, Quiz su Don Bosco, Don Bosco Show, tornei sportivi; si è aggiunta inoltre la premiazione per i concorsi artistici dedicati al Fondatore dei Salesiani.
I bambini dell’Infanzia Lieta, delle classi quarte della Scuola Primaria, hanno vissuto con grande partecipazione e attenzione alla celebrazione nella cappella della scuola, presieduta dal direttore. Hanno poi concluso la mattinata con giochi e altre attività. Purtroppo tutti gli altri si trovavano in DAD…
Ha presieduto la celebrazione coi ragazzi della scuola media l’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, mentre mons. Mosé Marcia ha presieduto quella con gli alunni dei licei classico e scientifico.
A chi mi posso appoggiare? Di chi mi posso fidare?
Nell’omelia mons. Baturi ha sottolineato l’importanza di «conoscere il senso della nostra vita e di chiedersi quali siano le nostre ricchezze, quali siano le cose che ci fanno bene e da quali invece è meglio allontanarci», facendo riferimento poi all’attenzione che Don Bosco rivolgeva al dialogo coi giovani, perché «i ragazzi hanno sempre bisogno di qualcuno cui appoggiarsi nella scoperta di sé. E dunque la domanda sul senso della vita diventa anche questa: a chi mi posso appoggiare? Di chi mi posso fidare? Del primo blogger che sento o incontro, della prima parola che sento sull’autobus?». È cruciale, allora, come raccomandava Don Bosco, «dare la disciplina, usare le regole, ma soprattutto amare! L’amore non è un semplice sentimento ma apre gli occhi alla conoscenza: chi è che conosce di più? Chi ama di più. Diceva Pascal che nelle cose umane prima si conosce e poi si ama; nelle cose divine invece si conosce solo ciò che si ama. Allora fidiamoci di chi ci conosce, di chi ci ama».
La mattinata si è conclusa con le premiazioni dei vari eventi sportivi e artistici, con grande contentezza da parte di tutti.
In serata la Celebrazione Eucaristica a San Paolo, presieduta da don Michelangelo, che ha ricordato ai presenti la bellezza del coinvolgimento che Dio fa a ciascuno nella sua missione: Lui è il sale della terra, Lui è la luce del mondo, eppure Gesù ripete ai suoi: «voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo». Ci coinvolge pienamente nella sua missione di essere luce, di essere sale, in particolare per i giovani, quelli che ci sono vicini, «quelli che stanno giocando con lo skate, qui fuori in piazza». Essere sale e luce, come don Bosco, la cui vita brilla e dà sapore lungo il tempo e ad ogni latitudine, non solo nella Torino del 1800. Di quella luce, di questo sogno, facciamo parte anche noi, Famiglia Salesiana, incarnata in questo territorio concreto che è la nostra città di Cagliari.