Carissimi bambini, ragazzi, giovani,
docenti e personale,
genitori e famiglie,
membri della Famiglia Salesiana e amici tutti,
credo che sia davvero impossibile rimanere fermi di fronte al dramma della guerra che si combatte nel cuore dell’Europa. Sentiamo il dovere di ripetere il nostro “no” alla guerra, senza se e senza ma, da uomini e da cristiani. Sentiamo il dovere di continuare ad educare i giovani a «ripudiare la guerra» in tutte le sue forme. Sentiamo il dovere di rimboccarci le maniche, per quello che ci è possibile.
I Salesiani sono presenti in diverse grandi città dell’Ucraina: Kiev, Leopoli, Zhytomyr, Dnipro, Odessa, così come a Korostyshiv, Peremyshlany e Bibrka, e stanno facendo il possibile per restare vicini alla popolazione: curando l’accoglienza in loco per chi cerca un rifugio, fornendo cure mediche e generi alimentari, organizzando trasferimenti in città e Paesi più sicuri.
Da più parti in tanti in questi giorni state chiedendo: «come possiamo aiutare?». Proponiamo due modalità concrete:
- aiutare i Salesiani in Ucraina. Le donazioni vanno intestate a Istituto Salesiano Don Bosco,
- IBAN: IT 07K03 0690 9606 1000 0014 9539,
- causale: pro Ucraina, entro il 5 aprile.
- Provvederemo noi a fare un unico invio ai Salesiani dell’Ucraina.
- aiutare i Salesiani di Cagliari / Selargius ad accogliere i profughi ucraini (in particolare minori). Le donazioni vanno intestate a Istituto Salesiano Don Bosco,
- IBAN: IT 07K03 0690 9606 1000 0014 9539,
- causale: pro accoglienza minori ucraini
- aiutare i Salesiani in Italia per accogliere i profughi nelle nostre case. Le donazioni vanno intestate a Salesiani per il Sociale,
- IBAN: IT 59J02 0080 3284 0001 0627 7537,
- causale: Emergenza Ucraina.
- Maggiori informazioni possono essere trovate su: www.salesianiperilsociale.it
Anche altre iniziative di educazione alla pace o di raccolte di contributi economici confluiranno unicamente in questi due progetti.
Vi saluto con grande affetto, uniti nella preghiera, perché il Dio della pace possa toccare il cuore degli uomini, dalle cui scelte dipendono le sorti dei popoli.
don Michelangelo Dessì