Nessuna predica è più edificante del buon esempio. -San Giovanni Bosco
Classe 1983, cresco e muovo i primi passi formativi a Macomer, assieme ai miei genitori Francesco e Vincenza e mia sorella Daniela. Già in tenera età entro in contatto con il mondo Salesiano e con Don Bosco, in quanto frequento l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Gioco a calcio per diversi anni nelle giovanili del Macomer prima di capire che in futuro sarebbe stata la bicicletta a spuntarla come passatempo sportivo. Durante gli anni delle scuole superiori, forse seguendo le orme paterne o forse motivato dalla grande passione per la musica che si respirava nel mio gruppo di amici, mi avvicino al basso elettrico. Tutt’oggi faccio finta di essere un bassista nei ritagli di tempo.
Al termine delle superiori mi sposto prima a Cagliari per seguire l’altra mia passione, le lingue straniere, e poi a Mérida (Extremadura, Spagna), dopo aver vinto un concorso ministeriale per poter insegnare italiano in una scuola all’estero per otto mesi. I mesi diventano molti di più in terra iberica e si allungano fino a superare i sei anni, durante i quali ne approfitto per perfezionare i miei studi, ottenendo prima il Master di formazione del Corpo Docente (abilitazione spagnola) e poi il Dottorato di ricerca in Filologia presso l’Università UNED di Madrid. Comincio a collaborare con la stessa Università spagnola e da qualche anno svolgo la professione di tutor in alcune materie del master da me conseguito e faccio parte dell’equipe di ricerca del Prof. Bartolotta.
La terra d’origine chiama e dopo diverso tempo scelgo di tornare in Sardegna, con una valigia carica di dubbi e speranze. È allora che Don Bosco decide di rimettermi sul suo cammino, dandomi la possibilità di entrare a far parte della grande famiglia Salesiana di Cagliari, di mettermi in gioco come educatore e persona, di dar libero sfogo alla mia fantasia didattica e di imparare giornalmente da tutti i membri della comunità educativa.